domenica 6 aprile 2008

Compito 5: matematica e apertura di mente..

..la stragrande maggiornanza degli studenti escono dalle scuole superiori con l’idea che la matematica sia un insieme di regole e di procedure. Invece dovrebbero uscire dalla scuola con l’idea che la matematica sia un linguaggio molto potente che aiuta la comunicazione delle idee. Gli elementi di questo linguaggio necessitano di una chiara percezione del contesto affinché siano compresi correttamente. Come succede in un testo qualsiasi: sappiamo bene che una frase estratta dal testo che la conteneva può assumere significati diversi se posta in contesti diversi..
Questa è la frase alla quale ho prestato attenzione prima di scrivere questo post e immediatamente me ne è venuta in mente un'altra, quella del mio professore di matematica e fisica degli ultimi due anni di liceo. Eravamo tutti stufi e soprattutto esausti di dover imparare miriadi di formule matematiche! Ok, forse i metodi scolastici hanno sempre previsto questo, ma non so quanto sia utile imparare mnemonicamente nozioni che scompaiono dalla mente il giorno dopo l'interrogazione se nessuno ti insegna realmente cosa stai studiando e non ti apre gli occhi sul modo di ragionare.

Un giorno il mio professore se ne uscì con: "voi non dovete imparare le formule a memoria, dovete ricavarvele!" La prima cosa che pensai fu: grazie eh..sei laureato in fisica, normale che te le ricavi! Ma ripensandoci mi sono resa conto che quello era un aprirci la mente, un invito a non crearsi uno schema fisso (del tipo: questa formula può applicarsi solo a questo problema), ma a cercar di ragionare autonomamente, cercando sempre vie diverse per risolvere quesiti vari (quanto stupore iniziale nel vedere che ognuno proponeva strade diverse ma corrette..ed io che pensavo che ci fosse una sola via possibile!)
Quanto stupore nel vedere con i miei stessi occhi al CERN di Ginevra che le cose che lui ci raccontava in classe riguardo alla fisica delle particelle e alle approssimazioni talvolta stravaganti che i fisici fanno per risolvere una problema erano tutte reali! Fantascienza!
Ragionare anche senza sapere, far volar la mente, sforzarsi di capire per ottenere, non dare niente per scontato!
A proposito di questo consiglierei a tutti di leggere "Il teorema del Pappagallo" di Guedj Denis, editore Tea.


Forse non era proprio questo che intendeva il professor Formiconi con il suo post..mi giustifico appellandomi al mio personale "mi ritorni in mente"!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

il libro l'ho letto qualche anno fa e mi è piaciuto un sacco! e per quanto riguarda il ricavare le formule il tuo prof aveva proprio ragione. se non le avessi ricavate col cavolo che passavo lo scritto di matematica alla maturità. sarà che ho frequentato un liceo scientifico sperimentale (masochista direi) ma mi è sempre tornato utile il saper ragionare senza schemi fissi. A proposito, l'hai letto la chioma di Berenice? Sempre di Guedj. Anche quello molto bello.. Ciao